Retail

Il settore retail si impegna nella responsabilità ambientale

30 June 2022

3 min
I retailer sono consapevoli del loro impatto ambientale? Dieci anni fa, questa domanda costituiva una preoccupazione piuttosto secondaria, ma oggi sostenibilità e responsabilità ambientale sono diventate determinanti per i consumatori. Come si stanno comportando i retailer a riguardo?

Un settore economico sempre più consapevole in materia ambientale

I consumatori sono sempre più informati sulle iniziative intraprese dai retailer quando si tratta di sostenibilità e responsabilità ambientale. Secondo The future shopper report 2021, il 69% degli intervistati ha affermato di prediligere i brand che si impegnano ad adottare pratiche di produzione e vendita che siano rispettose dell’ambiente. Come può l’industria della moda soddisfare le richieste di questi acquirenti? La filiera così come la conosciamo sta cambiando, spostandosi verso un approvvigionamento sempre più locale, come nel caso del marchio francese Petit Bateau. Landline Lebas, responsabile CSR del brand, spiega come il marchio stia cercando di utilizzare meno risorse e ricorrere a materiali riciclati, biologici e sostenibili, allo scopo di ridurre il proprio impatto ambientale. Analogamente, la gestione della logistica rappresenta uno degli strumenti essenziali per rendere l’industria della moda più sostenibileIl punto vendita fisico diventa perciò più piccolo lasciando spazio a magazzini più grandi, così da aumentare la possibilità di tenere le scorte in loco. In questo modo il negozio è nelle condizioni di soddisfare con maggiore facilità la crescente domanda di servizi come il click & collect ed altri, che prevedono il ritiro in store. Inoltre, una maggiore disponibilità di merci in magazzino permette di incrementare il numero di articoli spediti dal negozio rispetto a quelli provenienti direttamente dai punti di produzione, spesso geograficamente più distanti dal luogo di destinazione. Accorciare i tempi di percorrenza necessari per le consegne consente di ridurre le emissioni di CO2 offrendo un servizio più veloce, efficiente e sostenibile a livello ambientale. Grande attenzione è riservata poi alla scelta di un design più ecologico per i punti vendita. Vediamo a tal proposito alcuni utili suggerimenti per aiutare i rivenditori ad arredare i loro locali all’insegna della sostenibilità:

  • Scegliere mobili e altri arredi composti da un unico materiale. Questo ne semplifica lo smaltimento alla fine del loro ciclo di vita
  • Ricorrere a materiali riciclati o riciclabili
  • Usare legno certificato FSC ® (Forest Stewardship Council®), ovvero, proveniente da foreste gestite in modo responsabile
  • Scegliere, oltre al legno, altri materiali che si trovano in natura come l’alluminio, l’acciaio o il bambù

Infine, stanno emergendo nuovi modelli di business orientati all’economia circolare. Essi includono, ad esempio, programmi di noleggio e rivendita di capi di seconda mano, detto anche di take back e l’impiego di nuove tecnologie di tracking per monitorare il percorso di ciascun articolo, dall’uscita dal magazzino fino al ritorno al punto di riciclaggio nel negozio del rivenditore.

Il 69% dei consumatori è pronto ad acquistare più articoli di seconda mano

La principale motivazione è la natura sostenibile di questo nuovo modello di acquisto, seguita dall’accessibilità economica e dall’unicità dell’oggetto. (fonte: The Consumers Behind Fashion’s Growing Second-hand Market, un report di Vestiaire Collective realizzato da BCG)

Soluzioni SaaS innovative per il settore retail

La scelta delle giuste soluzioni tecnologiche è essenziale per i retailer che vogliono svolgere la propria attività in modo più sostenibile. Cegid li supporta offrendo loro una piattaforma commerciale SaaS unificata che agevola la gestione della loro strategia omnicanale. Ciò consente ai rivenditori di garantire servizi come la prenotazione elettronica, il click & collect e l’endless aisle, oltre a ottimizzare la gestione dell’inventario e le opzioni di consegna, tenendo appunto conto dell’impatto ambientale. I negozi diventano così dei piccoli centri logistici noti come dark storeSempre più spesso si trovano punti vendita di dimensioni ridotte con pochi prodotti esposti, ma che comprendono schermi touchscreen dai quali è possibile consultare l’intero catalogo dell’offerta e ordinare gli articoli desiderati dallo store. Questo sistema consente anche di rendere la customer experience più phygital e coinvolgente, grazie all’abbattimento delle barriere tra fisico e virtuale. In aggiunta, ad un approccio attento alla questione ambientale è associato un uso estremamente ponderato delle risorse. Per questo, le ricevute elettroniche sono, ormai, ampiamente diffuse e le casse fisiche possono essere sostituite da soluzioni mobile POS o BYOD, ovvero Bring Your Own Device. Mentre, per l’archiviazione dei dati, scegliendo la soluzione Cegid cloud i retailer potranno costruire database ricchi e dettagliati assicurando minori emissioni di carbonio. Per andare incontro ai rivenditori Cegid fornisce anche un set ragionato di best practices in ambito ambientale. Una volta implementate queste soluzioni, il passo successivo è misurarne l’impatto. Le analisi di fine ciclo di vita dei tessuti, delle attrezzature e del mobilio possono ad esempio essere incluse in R&S e nelle specifiche della strategia CSR.

Qual è il futuro del retail?

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