Retail

Fashion e lusso sotto pressione: l’intelligenza artificiale come alleato strategico per la redditività

24 Aprile 2025

3 min

Introduzione

Dazi, crisi geopolitiche, margini compressi.

I brand del fashion e del lusso – soprattutto quelli del middle market – stanno vivendo una fase di fortissima pressione. I modelli operativi tradizionali faticano a tenere il passo con un mercato instabile, in cui le abitudini di consumo cambiano da una stagione all’altra e l’export è sempre più esposto a vincoli esterni.

Ma c’è una risposta concreta a tutto questo, ed è tecnologica: l’intelligenza artificiale.
Oggi l’AI non è più solo uno strumento per innovare, ma un vero e proprio asset strategico per la resilienza, capace di proteggere i margini e dare nuovo slancio alla competitività.

Perché serve un nuovo paradigma operativo

L’instabilità macroeconomica e le fluttuazioni nei consumi stanno spingendo i brand verso un ripensamento strutturale. Aumenti dei costi delle materie prime, carenza di manodopera, cambiamenti normativi e nuove barriere commerciali impattano direttamente sulla supply chain e sulla marginalità. In questo scenario, ogni inefficienza si traduce in un rischio, ogni spreco in un freno alla competitività.

Occorre quindi una nuova capacità: reagire in tempo reale al cambiamento, anticipando anziché inseguendo.

AI: da leva tecnologica a asset strategico

È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale. L’AI non è più un’opzione futuristica, ma uno strumento concreto per aumentare l’agilità operativa, la precisione decisionale e l’efficienza su larga scala.

Ecco alcune delle leve su cui l’AI può incidere in modo significativo:

  • Previsione della domanda: grazie a modelli predittivi avanzati, è possibile anticipare le tendenze di consumo, identificare i prodotti a maggiore rotazione e adeguare in modo intelligente la produzione e la distribuzione.
  • Ottimizzazione dello stock: l’AI consente di ridurre l’overproduction e i costi di magazzino, migliorando al contempo la disponibilità dei prodotti nei canali più redditizi.
  • Personalizzazione dell’esperienza d’acquisto: combinando dati comportamentali, storico delle vendite e preferenze locali, l’AI permette di adattare l’offerta e massimizzare il sell-out, soprattutto nei mercati più complessi o soggetti a variazioni repentine.
  • Adattamento normativo e locale: le soluzioni AI-based aiutano i brand a navigare rapidamente tra regolamenti locali, preferenze culturali e vincoli di mercato, semplificando le operations anche su scala globale.

Non solo innovazione: resilienza e sostenibilità

Nel mondo del fashion, l’adozione dell’AI sta diventando un elemento chiave non solo per innovare, ma per sopravvivere e prosperare in uno scenario altamente competitivo. Le aziende che sapranno abbracciare questo cambiamento avranno un vantaggio concreto nel costruire modelli più snelli, resilienti e sostenibili. Sia dal punto di vista economico che ambientale.

Come afferma Mario Davalli, Country Manager Southern & Eastern Europe di Cegid:

“L’adozione dell’AI non è più solo un tema di innovazione, ma una scelta strategica per la resilienza e la sostenibilità economica del business.”

Il futuro è adesso

Per i brand del fashion e del lusso, oggi non si tratta più di chiedersi “se” adottare l’intelligenza artificiale, ma “come” farlo in modo scalabile, efficace e integrato nei processi core. La tecnologia è pronta.
La domanda è: lo siamo anche noi?

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