Intelligenza artificiale e retail: come l’AI sta rivoluzionando i negozi
Etichette elettroniche, assistenti virtuali e software di personalizzazione in grado di analizzare la voce dei clienti: l’automazione è il nuovo alleato del retail per offrire esperienze d’acquisto sorprendenti, ridurre l’overstock e ottimizzare ogni aspetto della gestione del punto vendita.
Negli ultimi anni, l’accelerazione vertiginosa dell’intelligenza artificiale (AI) ha iniziato a trasformare radicalmente il mondo del retail. Oggi basta fare una passeggiata nel centro città per trovarne le prove ovunque: negozi di abbigliamento con packaging robotizzati, supermercati dotati di casse automatiche o store senza cassieri sul modello di Amazon Go.
Ma alcune delle innovazioni più rivoluzionarie si stanno sviluppando lontano dagli occhi dei clienti. Parliamo di assistenti alla vendita con smartphone capaci di analizzare le conversazioni per offrire suggerimenti personalizzati, magazzini che regolano le scorte in tempo reale, o ancora soluzioni basate su AI come il pricing dinamico o l’analisi dei dati, che stanno migliorando i margini e la redditività dei retailer.
Che si tratti di usare l’AI per aumentare le vendite o per migliorare la gestione del punto vendita, è ormai chiaro: l’automazione ridefinirà profondamente il modo in cui i retailer serviranno i propri clienti nei prossimi anni.
Personalizzazione e customer experience: come l’AI trasforma l’esperienza in negozio
L’intelligenza artificiale agentica – ovvero quella capace di agire in autonomia e prendere decisioni – è considerata il trend tecnologico di punta per il 2025. Secondo i suoi principali sostenitori, questi “agenti” AI diventeranno veri e propri assistenti personali intelligenti, in grado di risolvere problemi o svolgere attività quotidiane come ordinare la spesa o consigliare prodotti. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha persino previsto l’arrivo sul mercato dei primi “impiegati virtuali” già quest’anno.
In attesa di questi sviluppi, esistono già numerose soluzioni AI che permettono di potenziare la personalizzazione e migliorare la customer experience. Un esempio è Cegid Pulse, che integra agenti generativi capaci di analizzare i dati cliente – cronologia acquisti, taglia, colori preferiti, frequenza d’acquisto – per fornire suggerimenti altamente personalizzati (come già fanno diversi brand di lusso).
La tecnologia può anche diventare un interprete in tempo reale: se un cliente straniero entra in negozio, l’algoritmo di Cegid Pulse riconosce la lingua madre del visitatore e traduce le sue richieste, facilitando la comunicazione con lo staff. Una funzione ideale per i punti vendita in zone ad alta affluenza turistica.
Si tratta di una strategia di AI per le vendite che non è solo efficace a livello commerciale – secondo McKinsey, la personalizzazione può aumentare i ricavi fino al 40% – ma apprezzata anche dai clienti più giovani: un sondaggio di Algolia rivela che il 67% della Gen Z (e il 64% dei millennial) utilizzerebbe volentieri un assistente AI personalizzato basato sulle proprie ricerche precedenti.
Come Cegid Pulse sta rivoluzionando il retail con l’AI generativa
Cegid Pulse è già utilizzata da centinaia di brand retail nel mondo. Il motivo? Il suo motore di AI generativa (basato su deep learning) consente di personalizzare l’esperienza cliente, ottimizzare la gestione in-store e aumentare l’efficienza operativa.
Scopri Cegid PulseOttimizzazione delle scorte e previsioni di vendita: il ruolo dell’AI nel retail
L’eccesso di scorte è da sempre uno degli incubi peggiori per chi lavora nel retail: è dannoso per il business – basti pensare ai grandi gruppi di moda che si sono ritrovati con magazzini pieni e margini in calo – e per l’ambiente, visto che fino al 40% dei capi prodotti ogni anno non viene venduto e spesso finisce in discarica o viene distrutto.
L’intelligenza artificiale potrebbe diventare il vero alleato nella gestione del magazzino. Analizzando enormi quantità di dati – dalle previsioni di vendita del terzo trimestre, al meteo di marzo, passando per le tendenze sui social o le strategie dei competitor – l’AI è in grado di suggerire ai retailer quando e come adeguare i livelli di inventario.
La previsione della domanda basata su AI rappresenta un vantaggio competitivo concreto: aiuta ad anticipare carenze di stock, valutare se aumentare o ridurre i prezzi, e persino a decidere dove investire il budget marketing dell’anno successivo. Il tutto con una precisione impossibile da ottenere con i classici fogli Excel: secondo McKinsey, la previsione AI può ridurre gli errori di inventario fino al 50%.
Un altro vantaggio è il monitoraggio in tempo reale. Le telecamere intelligenti possono individuare scaffali vuoti e ordinare automaticamente i prodotti più richiesti. E se alcuni articoli non stanno vendendo, l’AI può suggerire quali sostituirli con altri che avranno un tasso di vendita più alto, basandosi sulle previsioni di performance.
AI e pricing dinamico: come gestire prezzi e promozioni in modo intelligente
Negli ultimi anni, il dynamic pricing è diventato uno strumento sempre più diffuso nel retail. La possibilità di modificare i prezzi in tempo reale, in base alla domanda, è già una realtà consolidata online – pensiamo ad Amazon, alle compagnie aeree durante l’alta stagione o alle piattaforme di ticketing e ride sharing. Ma anche i negozi fisici stanno adottando questa strategia: brand come Zara o Nike adeguano i prezzi di un prodotto in base alla sua popolarità sul mercato.
Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale. Grazie alla sua straordinaria capacità di analizzare grandi quantità di dati, l’AI può prevedere i picchi di domanda o le flessioni stagionali, consentendo ai retailer di pianificare strategie di pricing più efficaci. Oltre a ottimizzare le scorte, queste analisi aiutano a stabilire se conviene aumentare o abbassare i prezzi, e a quali segmenti di clientela rivolgere determinate offerte.
L’AI consente non solo di aumentare i margini nei momenti di alta domanda, ma anche di migliorare l’esperienza cliente: sconti mirati, offerte last-minute e promozioni personalizzate sono tutte opportunità che il pricing dinamico può offrire.
Insomma, grazie all’AI, il pricing non è più una decisione statica presa una volta a stagione, ma una leva strategica da attivare in tempo reale, con un impatto diretto su vendite, fidelizzazione e competitività.
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Cegid ha pubblicato una guida completa su come l’intelligenza artificiale trasformerà i punti vendita.
AI e vendite assistite: come migliorare la consulenza in store
Quando ci troviamo davanti a una cassa automatica, è facile pensare – sbagliando – che l’intelligenza artificiale finirà per sostituire i commessi nei negozi. In realtà, come emerso anche all’ultima edizione del NRF Show di New York, l’AI sta assumendo un ruolo sempre più umanocentrico nel retail: un supporto che potenzia l’interazione umana, invece di rimpiazzarla.
Questa intelligenza aumentata rappresenta un approccio ibrido in cui tecnologia e persone collaborano per offrire un’esperienza cliente superiore. Il risultato? Più personalizzazione, più efficienza, maggiore fidelizzazione.
Immagina un cliente che entra in negozio. L’assistente alla vendita può proporre prodotti basandosi sulla disponibilità a scaffale, ma grazie a una soluzione AI come Cegid Pulse (presentata proprio al NRF), può anche accedere alla cronologia d’acquisto del cliente, ai suoi gusti e preferenze, trovando così l’articolo perfetto.
Ma non finisce qui: Cegid Pulse è in grado di analizzare in tempo reale le conversazioni tra cliente e addetto alla vendita (previo consenso), suggerendo articoli pertinenti. Il cliente cerca un costume blu elettrico sotto i 100€? In un attimo, l’AI propone una selezione perfettamente in linea con la richiesta.
Come ha dichiarato Cegid al lancio del prodotto: “Non si tratta di lavorare di più, ma di lavorare meglio: usare la tecnologia per amplificare il potenziale umano, non per sostituirlo.”
AI e performance del punto vendita: più efficienza, meno sprechi
I retailer che stanno integrando l’intelligenza artificiale nei loro processi stanno già osservando benefici tangibili in termini di efficienza operativa e produttività nei negozi.
Uno dei cambiamenti più evidenti è nella comunicazione tra la sede centrale e il personale sul punto vendita. Grazie a piattaforme di task management potenziate dall’AI, tutti i compiti possono essere centralizzati in un’unica dashboard, accessibile da qualsiasi negozio o paese. Questo consente agli HQ di monitorare l’avanzamento delle attività, garantire la compliance con checklist digitali e fornire feedback in tempo reale. Anche il visual merchandising può essere ottimizzato grazie alla possibilità di condividere foto e video tra team.
E nel quotidiano? Un direttore di negozio può chiedere a Cegid Pulse se sia il caso di scontare un determinato prodotto, come ad esempio i mobili da giardino. L’AI, basandosi su dati come le previsioni meteo o l’andamento delle vendite, fornirà subito una risposta attraverso la dashboard, permettendo al manager di modificare rapidamente il prezzo – un’operazione che, prima, avrebbe richiesto ore.
L’AI è anche un alleato prezioso per l’HR: con soluzioni come Cegid Retail Store Excellence, è possibile ottimizzare i turni e l’allocazione del personale in base alla previsione del flusso clienti. Questo è particolarmente utile durante i periodi di picco, come i saldi o le festività, quando le decisioni devono essere rapide e ben calibrate.