Retail

Metaverso, sostenibilità, dati, ruolo dei venditori: le nuove sfide del retail

8 Dicembre 2022

5 min
Il retail si reinventa continuamente e rivela nuovi scenari. L'HUB Institute, il think tank con sede a Parigi che supporta aziende e organizzazioni nell'accelerare la loro attività di trasformazione digitale e che decifra le tendenze e le innovazioni del settore, ha stilato un elenco di circa venti modelli di vendita al dettaglio fisica e online. Dai marketplace ai negozi indipendenti, dai social commerce ai negozi vintage e second hand e ora il Metaverso, le possibilità di vendere e offrire ai consumatori nuove esperienze di acquisto continuano a moltiplicarsi. Secondo Emmanuel Vivier, co-fondatore dell'Hub Institute che nell’ambito della conferenza di apertura di Cegid Connections Retail ha delineato le tendenze-chiave del retail, “esistono numerose possibilità e i retailers devono chiedersi quale sia la migliore per loro”.

L’e-commerce 3D: primi passi verso il Metaverso e nuove prospettive del settore retail

Andare avanti nel retail significa essere consapevoli dei nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori e delle nuove prospettive offerte dall’innovazione tecnologica.

Tra queste, parola d’ordine dell’ultimo CES di Las Vegas, il “Metaverso” cambierà il futuro del retail.

 

Il nuovo mondo virtuale rappresenta un’opportunità per i brand dal punto di vista del retail, nonché una svolta sostenibile.

Mario Davalli,
Cegid Country Manager

Il continuum tra fisico e digitale è un concetto già stato reso popolare da “gamers” e videogiochi come The Sims, Fortnite, Animal Crossing e molti altri.

Trascorriamo già molto tempo sulle piattaforme per giocare, incontrare persone e fare acquisti. Vediamo dunque dove tutto questo ci condurrà nel prossimo futuro” si interroga Emmanuel Vivier.

Ma già oggi, nonostante esistano ancora dei limiti tecnologici, si può fare shopping nel Metaverso anche quando i negozi fisici sono chiusi: basti pensare alla modellazione 3D, ai servizi fotografici e agli allestimenti virtuali.

Gli avatar possono coinvolgerci sugli schermi sette giorni su sette. Le tecnologie sono sempre più evolute e, nel prossimo futuro, probabilmente saremo in grado di muoverci in questi ambienti virtuali del Metaverso utilizzando diverse piattaforme” – osserva Emmanuel Vivier.

 

L’importanza della sostenibilità nel settore retail

Mentre muoversi in questo universo virtuale potrebbe sembrare un orizzonte ancora lontano, i temi della sostenibilità e della CSR (Responsabilità sociale d’impresa) e l’impegno del settore retail nella responsabilità ambientale di fronte all’amplificarsi della crisi climatica, non sono più semplici opzioni per le aziende.

I consumatori chiedono maggiore trasparenza e fanno pressione su retailer e dipendenti affinché contribuiscano a trovare soluzioni” – osserva Vivier.

Le autorità di regolamentazione – prosegue – o il Green Deal europeo sono solo i primi passi verso ulteriori regolamenti, tasse e incentivi per ridurre le emissioni di carbonio”.

“Anche i mercati finanziari – sostiene – iniziano a investire meno nelle aziende che impattano negativamente sull’ambiente. I criteri ESG e il reporting di sostenibilità diventeranno sempre più importanti”.

Nonostante i grandi passi avanti in questa direzione, i retailer hanno ancora molta strada da fare. Ma a volte, per cominciare, basta poco.

Emmanuel Vivier cita l’esempio di Samsung, che non utilizza più la stampa in quadricromia per gli imballaggi dei suoi televisori e ha integrato pannelli solari per ricaricare le batterie dei telecomandi.

Brand come Patagonia, azienda tessile statunitense specializzata in abbigliamento sportivo e outdoor, sono molto attivi su questi temi e dimostrano come la sostenibilità possa andare di pari passo con la crescita.

Anche marchi di lusso come Kering, gruppo internazionale che opera nel settore luxury con sede a Parigi e che possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent e Balenciaga, ha rivisto l’intera catena del valore, dall’approvvigionamento ai trasporti e al consumo di energia, per migliorare dal punto di vista sostenibile.

Ma la CSR – ricorda Vivier – riguarda anche l’inclusione, la diversità e le pari opportunità, ovvero i 17 obiettivi fissati dalle Nazioni Unite“.

Brand come Victoria’s Secret, Nike o Lalaland (brand americano specializzato in abbigliamento da donna), che riconoscono la diversità e la morfologia nella scelta dei modelli, sono esempi da seguire.

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Perché i dati sono essenziali per il retail?

In un contesto estremamente complesso come quello attuale, di fronte ai problemi di approvvigionamento, all’aumento dei costi delle materie prime, all’inflazione e a consumi imprevedibili, i retailer non hanno altra scelta che ricorrere alla potenza dei dati per anticipare, pianificare e reagire.

La padronanza dei dati è fondamentale per garantire la tracciabilità dei prodotti e combattere la contraffazione, in particolare nel settore del lusso, dove le tecnologie blockchain e RFID (Radio Frequency Identification) offrono una tracciabilità completa.

Ma Vivier vede un’altra svolta IT in termini di automazione del magazzino e l’arrivo di microcentri che utilizzano mini robot alimentati dall’intelligenza artificiale.All’improvviso diventeremo più efficienti, più veloci e più redditizi. Le consegne si stanno velocizzando” – il che sta portando anche a modalità di consegna alternative con drive-through, consegne nei garage, nei bagagliai delle auto, con il quick commerce e nuovi operatori che promettono consegne in dieci minuti. “E questo cambierà le aspettative dei clienti“.

Le consegne con i droni stanno già diventando una realtà presso Walmart (multinazionale statunitense, proprietaria dell’omonima catena di negozi al dettaglio Walmart), così come gli shuttle e i veicoli a guida autonoma negli Stati Uniti (in particolare con la filiale Zoox di Amazon).

Ma i dati significano anche una maggiore personalizzazione dei prodotti – come vestiti o trucchi su misura per ogni tipo di viso e nuove e migliori esperienze di acquisto per i clienti.

Dobbiamo essere in grado di assimilare, tracciare ed elaborare questi dati. L’intelligenza artificiale è in grado di gestire grandi volumi di dati. Questa combinazione di dati e AI offrirà nuove possibilità e migliori performance ai retailer“.

 

Come cambia il ruolo dei venditori con gli strumenti giusti

Negli Stati Uniti quattro milioni di persone lasciano il lavoro ogni mese.

Di fronte a quelle che vengono descritte come “grandi dimissioni”, le aziende stanno reagendo diventano più automatizzate. “Si tratta di automatizzare alcune attività a minor valore aggiunto, come gli inventari. Ciò richiede gli strumenti e il personale giusti: Amazon, ad esempio, ha molti robot e continua ad assumere“.

Emmanuel Vivier ritiene che i software e le app per aiutare a gestire i team diventeranno fondamentali soprattutto per la comunicazione dei dati dai negozi alla sede centrale e la condivisione delle informazioni tra i punti vendita.

Il negozio sta diventando digitale e i venditori hanno bisogno di soluzioni che rendano più fluido il passaggio in cassa. Alcuni marchi come Nike e Starbucks stanno progettando applicazioni per offrire nuove e migliori esperienze di acquisto ai clienti”.

Cegid consente già ai team in-store di accompagnare i clienti durante il loro percorso di acquisto con il software Cegid Retail e la nuova soluzione omnichannel Cegid Retail Live Store.

Il software offre ormai una copertura completa della gestione dei punti vendita con la piattaforma di pianificazione delle operazioni in negozio StorIQ, recentemente acquisita, che diventa una società Cegid.

I retailer devono essere pronti per negozi più autonomi, “Instagrammabili” ed esperienziali, ed essere preparati anche a nuovi metodi di pagamento (BuyNowPayLater).

Tutte queste innovazioni e tendenze aprono nuovi orizzonti per i rivenditori.

Brand come Apple dimostrano che il negozio mantiene tutta la sua importanza. Dobbiamo continuare a investire in esso. Il lavoro del retailer non è facile, ma sarà entusiasmante!” – conclude Emmanuel Vivier.

Scopri tutti gli approfondimenti emersi all’evento di Cegid Connections Retail.

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